Dal 2009 ad oggi: chi ci ha guadagnato nel comprare casa
Chi ha comprato casa ancora ai massimi, incocciando contro la peggiore recessione immobiliare del dopoguerra, a conti fatti non si può lamentare. A luglio del 2009 un trilocale nel semicentro di Milano costava 338 mila euro, oggi ne vale 291 mila, il 14% in meno; ma negli otto anni trascorsi si sono risparmiati 129 mila euro di canoni, una somma che compensa ampiamente le spese legate all’acquisto, Imu e Tasi per gli anni in cui si sono applicate e la svalutazione dell’immobile. Per la stessa tipologia di alloggio a Roma il risultato è analogo: 357 mila il valore dell’appartamento nel 2009, 276 mila quello di oggi: una perdita secca di quasi 80 mila euro che però si confronta con il risparmio di quasi 150 mila di canoni. Sono i numeri di un’analisi che L’Economia del Corriere della Sera ha compiuto partendo dal secondo rapporto 2017 di Nomisma presentato nei giorni scorsi. L’intervallo è di otto anni perché è la durata di un contratto di locazione residenziale a canone libero; il servizio giornalistico ha pure messo a confronto la performance di chi abbia acquistato casa con chi invece avesse scelto di andare in affitto investendo la somma necessaria per comprare, incluse le spese legate alla transazione, in Btp e a Piazza Affari e pagando l’affitto nel frattempo. Un Btp con scadenza a otto anni nel 2009 garantiva un tasso lordo (impensabile oggi) del 4%; nel periodo considerato al netto delle imposte il capitale ha fruttato il 28%. Per la Borsa è stato preso a riferimento l’indice Comit Performance che tiene conto anche dei dividendi. La variazione netta è stata del 49,06% grazie soprattutto al rialzo degli ultimi mesi.
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